Provincia di Treviso - Le aree di tutela paesaggistica
Leonardo Muraro
Leonardo Muraro
Presidente della Provincia di Treviso

Dopo la pubblicazione del volume "Atlante del Paesaggio Trevigiano", la Provincia di Treviso si presenta con un nuovo lavoro sulle Aree di Tutela Paesaggistica, non tanto quale mero aggiornamento della precedente edizione, bensì con l'intento di fornire alle amministrazioni comunali, ai professionisti e a tutti gli operatori del settore, uno strumento dalla valenza soprattutto culturale.

Il "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio" sottolinea infatti in modo molto puntuale il compito che la pubblica amministrazione deve svolgere nella promozione delle attività di informazione e conoscenza dei valori paesaggistici, informando la propria attività ai principi di uso consapevole del territorio e di salvaguardia delle caratteristiche che li connotano.

L'importanza di questo compito assume ai nostri giorni una rilevanza fondamentale perché attraverso la promozione della conoscenza dei valori identitari dei luoghi, la Provincia può contribuire significativamente alla formazione di una coscienza collettiva che sta alla base di ogni azione di tutela e valorizzazione del paesaggio, riconoscendo a quest'ultimo una valenza che può agire da volano per lo sviluppo dell'economia dei luoghi e per il benessere sociale dei suoi abitanti.

Solo la profonda conoscenza dei luoghi, il riconoscimento degli elementi che lo caratterizzano e che contribuiscono ad esprimere l'identità di un territorio e delle popolazioni che vi abitano, può garantire infatti interventi rispettosi del contesto che, in taluni casi, possono addirittura promuovere una complessiva riqualificazione e valorizzazione, influendo in modo considerevole sulla qualità della vita delle popolazioni stesse.

E' interessante inoltre porre in evidenza come il DVD delle Aree di Tutela Paesaggistica in Provincia di Treviso, venga pubblicato in un momento che potrebbe essere definito storico; il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è stato approvato e con la sua efficacia si concretizzano le politiche di riqualificazione ambientale ed insediativa che costituiscono le fondamenta del piano stesso.

Le comunità locali dispongono ora di due importanti strumenti per la pianificazione e la gestione delle scelte strategiche del territorio, per orientare gli interventi in un'ottica di sostenibilità e di qualità, nella convinzione che la nuova sfida da affrontare nel prossimo decennio sarà proprio quella di assegnare alle politiche di tutela paesaggistica, un ruolo nuovo e pregnante in grado di garantire la tutela del nostro patrimonio culturale e di alimentare il senso di appartenenza che ad esso ci lega.



La principale innovazione legislativa in materia di Paesaggio, è il suo riconoscimento giuridico quale bene primario che si evolve sotto l'azione di fattori sia naturali, sia antropici, che influiscono direttamente sulla qualità della vita delle popolazioni che abitano una determinata parte di territorio.

La Convenzione Europea sul Paesaggio, firmata a Firenze nel 2000 e ratificata dall'Italia nel 2006 con Legge n. 14, infatti, nella sua qualità di trattato internazionale, impegna i Paesi che l'hanno sottoscritta a riconoscere e proteggere il Paesaggio quale componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità; ne consegue che nella sua natura di bene appartenente alla collettività dev'essere salvaguardato, tutelato e valorizzato indipendentemente dal valore intrinseco od estetico che esso esprime.

Da questo importante principio deriva che il Paesaggio deve essere considerato nella sua globalità e complessità, sia che riguardi gli spazi naturali, rurali, urbani e periurbani, che comprenda i paesaggi terrestri e le acque interne, che sia riferito ai paesaggi eccezionali o a quelli della vita quotidiana oppure ad ambienti compromessi o degradati, per i quali saranno adottate appropriate opere di riqualificazione e di mitigazione.

Con l'obiettivo della tutela e della valorizzazione paesaggistica, la Provincia di Treviso ha inteso approfondire quanto pubblicato nel 2000 con il volume Atlante del Paesaggio Trevigiano, realizzando una puntuale ricognizione degli ambiti paesaggistici esistenti nel proprio territorio che evidenzi le specifiche caratteristiche e le peculiarità di ogni singola area al fine di salvaguardare gli elementi di pregio e, nel contempo, di individuare le criticità e, quindi, di pervenire alla realizzazione di nuovi valori paesaggistici rispondenti a criteri di qualità e di sostenibilità.

La pubblicazione è rivolta ai soggetti che operano nell'ambito della salvaguardia e della pianificazione paesaggistica, in particolare agli amministratori, ai funzionari pubblici o privati, ai progettisti che esercitano la propria attività nel territorio e che sono chiamati a predisporre la "Relazione Paesaggistica" prevista dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e dal D.P.C.M. 12 Dicembre 2005, nonché, ai tecnici comunali e ai pubblici funzionari nella stesura della "Relazione tecnica illustrativa" finalizzata al conseguimento dell'autorizzazione paesaggistica come stabilito dall'articolo 146 del D. Lgs. 42/2004, non ultimo, ai fruitori che intendono approfondire la conoscenza ambientale, paesaggistica, identitaria e, dunque, culturale del proprio territorio.

La specifica documentazione costituita da cartografie, ortofoto, testi dei provvedimenti di individuazione, inerenti ogni singola area, è stata arricchita da una cospicua documentazione fotografica attraverso la quale sono state evidenziate le particolari caratteristiche e le peculiarità riferite ad ogni ambito interessato e messi in rilievo gli elementi che hanno contribuito a riconoscere il "notevole interesse pubblico" delle aree stesse.

Nell'ambito della formazione del Piano Paesaggistico che la Regione Veneto sta predisponendo congiuntamente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come contemplato dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, questo strumento di analisi può costituire un contributo conoscitivo delle realtà locali, in particolare nella stesura della "specifica disciplina" di tutela e valorizzazione paesaggistica, prevista dall'art. 141/bis del D.Lgs. 42/2004, di cui le aree di notevole interesse pubblico, presenti nel territorio, devono essere dotate ad integrazione dei precedenti provvedimenti.

I beni paesaggistici, che rappresentano ambiti di approfondimento aventi particolari qualità che li rendono meritevoli della massima salvaguardia, costituiscono, dunque, nel territorio il riferimento ed il modello a cui relazionarsi per concretizzare la salvaguardia e la valorizzazione degli ambienti contermini, in una visione complessiva del paesaggio di cui le singole aree concorrono a comporre l'intero ambito territoriale.

E' in questa prospettiva che la salvaguardia paesaggistica deve essere valutata, superando il logoro concetto di area da sottoporre a vincolo, per assumere un nuovo valore di bene da salvaguardare e proteggere, ma soprattutto da recuperare, riqualificare e migliorare, nel caso di ambienti degradati o compromessi, e poter pervenire, così, al raggiungimento di quei nuovi valori paesaggistici, così fortemente richiamati dalla Convenzione Europea sul Paesaggio e dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, alla cui realizzazione le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate.


Franco Conte
Assessore all'Urbanistica della Provincia di Treviso