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Lunedì, 05 Febbraio 2024 14:33

Incidenti Stradali nella Marca Trevigiana: 57 Decessi nel 2023, in Lieve Calo Rispetto al 2022 (-10%)

Pressoché invariati i feriti (2.558), coinvolti maggiormente nei mortali over 65 e cittadini tra i 25 e i 44 anni

Sono 57 i decessi stradali registrati nella provincia di Treviso in tutto il 2023, in lieve calo rispetto al 2022 (-10%) e 2558 le persone rimaste ferite in un sinistro: oggi, nella sala Consiglio del Sant’Artemio, viene presentato alla stampa da Provincia e Prefettura il rapporto annuale sull’incidentalità stradale nel territorio, con il bilancio delle rilevazioni effettuate nel corso dell’anno appena passato. In sintesi, emerge una lieve diminuzione della mortalità stradale rispetto al biennio precedente, fuoriuscite autonome a causa della distrazione e scontri frontali restano le prime dinamiche di incidente. Giugno il mese con più incidenti nel 2023, i giorni più critici il sabato e la domenica; la fascia oraria più critica tra le 21 e le 22.

L’analisi, redatta dal Centro di Monitoraggio degli Incidenti Stradali della Provincia di Treviso grazie ai dati raccolti dalle Forze dell’Ordine, coordinate dalla Prefettura di Treviso, e Polizie Locali, permette di tracciare un quadro utile a monitorare la sicurezza della viabilità, le principali cause e dinamiche di incidente e le abitudini dei guidatori nella Marca: quadro che, come ogni anno, sarà inviato a ISTAT per la successiva fase di verifica e certificazione. Novità di quest’anno, a dimostrazione della consolidata sinergia tra la Provincia e la Prefettura, l’elaborazione di un portale web, realizzato dal Centro di Monitoraggio Incidenti del Sant’Artemio a esclusivo uso tecnico, che permette alle agenti di polizia di caricare in maniera uniforme e coordinata le rilevazioni degli incidenti sul territorio, rispondendo così all’esigenza di semplificare le attività di monitoraggio e controllo, soprattutto nei punti viabili più critici.

A presentare il Rapporto, il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, il Comandante della Polizia Stradale, Simone Morello, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Massimo Ribaudo, e il Comandante dei Vigili del Fuoco di Treviso, Giuseppe Costa.

Nel 2023, il Centro registra nel territorio della Marca Trevigiana 50 incidenti mortali, in cui hanno perso la vita 57 cittadini: un numero che dimostra un lieve decremento della mortalità rispetto al biennio precedente, in cui si sono verificati 63 decessi su 59 incidenti (dato 2022 certificato ISTAT) e ancora 63 decessi su 62 sinistri (dato 2021 certificato ISTAT). Confrontando i dati, emerge come a fronte di 10 incidenti in meno nel 2023 rispetto al 2022, la "forbice" tra il numero di vittime e il numero di incidenti stessi sia lievemente maggiore, pur con un numero inferiore di decessi (57 nel 2023, 63 nel 2022), perché purtroppo alcuni incidenti hanno coinvolto gruppi più numerosi di persone all'interno della stessa auto.

Guardando invece ai sinistri con feriti, anche in questo caso si è registrato un miglioramento nel 2023: sono 1971 gli incidenti in cui guidatori e passeggeri hanno riportato lesioni, per un totale di 2558 persone rimaste ferite in seguito al sinistro. Nel 2022, erano stati 2077 gli incidenti con feriti, per 2791 persone coinvolte. Analizzando invece l’andamento complessivo degli incidenti con feriti negli ultimi dieci anni, il 2023 risulta essere l'anno con il numero di persone lese più basso (a esclusione del 2020, da considerarsi però anno "anomalo" per via della pandemia e del lockdown che ha modificato drasticamente la mobilità e le abitudini dei cittadini). Questa diminuzione sembra essere, da un lato, un primo risultato delle capillari attività di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza implementate dalle Istituzioni, dal 2022, con il progetto del Tavolo Sicurezza Stradale siglato in Provincia, sul tema dei rischi alla guida, della prevenzione degli incidenti e della sicurezza stradale per cercare di ridurre il trend dell'incidentalità in aumento negli ultimi anni, insieme all'effetto "shock" a causa dei tragici incidenti che nel 2023, spesso, hanno coinvolto gruppi di giovanissimi.

ll rapporto evidenzia anche i mesi più critici: giugno si conferma il mese più funesto nel 2023, con 9 mortali (nel 2022, era settembre, con 11 mortali): un’anomalia rispetto al decennio 2014-2022, che, in media, registrava a giugno 3 incidenti. L'andamento del 2023 si discosta dalla media del decennio anche nei mesi di luglio e agosto: l'anno scorso si sono verificati infatti meno incidenti mortali rispetto al solito, 1 mortale a luglio (rispetto a una media di 4 incidenti all'anno in quel mese) e 3 ad agosto (rispetto a una media di 5).

I giorni in cui si sono verificati più incidenti mortali nel 2023 sono quelli del fine settimana, il sabato (11 mortali) e la domenica (10 sinistri mortali); seguono il mercoledì, che nel 2023 ha registrato un picco di 10 incidenti mortali rispetto alla media del quinquennio precedente (6 mortali di media registrati solitamente il mercoledì dal 2018 al 2022), il venerdì, anche in questo giorno in cui si sono verificati 9 mortali, e il giovedì, con 8 incidenti mortali nel 2023. Si discostano dalla media del 2018-2022 anche i giorni di inizio settimana: l'anno scorso è stato rilevato un solo incidente mortale di lunedì (rispetto alla media di 7) e uno di martedì (rispetto a una media di 6).

Guardando invece alle fasce orarie in cui si verificano più incidenti, l’analisi della Provincia ha messo in evidenza che l’apice di mortalità si verifica tra le 21 e le 22 (7 incidenti mortali) e, a fronte di una generale diminuzione della mortalità nelle ore notturne e durante la mattinata (eccezion fatta per le fasce orarie 01:00-02:00 e 10:00-11:00) rispetto alla media 2018-2022, si riscontra nel 2023 un generale aumento nelle ore post-meridiane e serali.

Per quanto riguarda le principali dinamiche, anche nel 2023 la più frequente resta la fuoriuscita in solitaria (14 mortali), a testimonianza del fatto che la distrazione alla guida è la causa principale. Seguono gli scontri frontali (8 nel 2023), i laterali (8) e i frontali-laterali (6). Diminuiti invece gli investimenti di pedone, rispetto alla media: 4 investimenti nel 2023, rispetto ai 9 di media del quinquennio precedente.

L'analisi svolta dal Centro di Monitoraggio della Provincia si è focalizzata poi sul rapporto tra le fasce d'età delle persone che purtroppo hanno perso la vita a causa dell'incidente e le principali dinamiche di incidente: nel 2023 le principali vittime della strade sono stati cittadini ultra sessantacinquenni (20), più soggetti a mortalità negli scontri frontali, seguiti dai cittadini dai 25 ai 44 anni (14 vittime), rimasti coinvolti maggiormente in incidenti per fuoriuscite autonome di strada. Guardando invece ai giovani tra i 15 ed i 24 anni (10 vittime nel 2023), le dinamiche di incidente si distribuiscono in modo quasi omogeneo tra scontri frontali-laterali, scontri laterali, tamponamenti e fuoriuscite autonome.

Infine, lo studio ha preso in considerazione il luogo degli incidenti: i sinistri mortali avvengono prevalentemente fuori dai centri abitati, dove solitamente la velocità di guida è maggiore, mentre gli incidenti con feriti si verificano soprattutto in centro abitato, dove la velocità diminuisce ma sembra abbassarsi anche la soglia di attenzione di chi è alla guida dei mezzi, probabilmente per una maggiore distrazione.

Tra le principali violazioni contestate, nel 2023, a seguito di incidente stradale si segnalano: la mancata precedenza (456 violazioni), l'abuso di alcol (201) e il mancato rispetto della distanza di sicurezza (166).

Al fine di prevenire l'incidentalità stradale e monitorare il rispetto delle norme di sicurezza, l'anno scorso sono state svolte, sotto il coordinamento della Prefettura, operazioni specifiche di rafforzamento dei controlli che hanno visto l'impiego di 603 pattuglie delle Forze dell’Ordine, delle Polizie Locali e 1.257 operatori. L’esito di questi controlli ha consentito di accertare 157 casi di guida in stato di ebbrezza, 238 violazioni all’obbligo di indossare la cintura di sicurezza e 42 sanzioni per guida pericolosa.

Il grafico finale mostra l'andamento dei decessi stradali negli ultimi vent'anni: per fermare le stragi sulle strade del territorio, la Provincia di Treviso iniziò nel 1998 un progetto sulla sicurezza stradale per diffondere una vera e propria "cultura della sicurezza", attraverso attività teoriche e pratiche anche nelle scuole superiori, lezioni specifiche rivolte a studentesse e studenti affinché sin da adolescenti apprendessero le principali linee guida per spostarsi tutelando se stessi e il prossimo. L'obiettivo, definito dall'Unione Europea, era quello di dimezzare gli incidenti: a fronte di 151 vittime nel 2000, si passò nel 2010 a 82 vittime. Un buon risultato, su cui c'era e c'è ancora molto da lavorare. Dopo un biennio post-pandemia che ha registrato un aumento del numero di incidenti mortali, i dati del 2023 si attestano ai livelli pre-Covid, mostrando un lieve miglioramento.

“I dati del 2023, elaborati dal nostro Centro di Monitoraggio Incidenti in Provincia, in la collaborazione con la Prefettura, ci mostrano un calo dell’incidentalità del 10% rispetto al 2022 – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – nonostante la lieve diminuzione comunque non bisogna mai abbassare la guardia, ma il dato ci fa pensare che gli indirizzi intrapresi, con le attività di sensibilizzazione che da oltre vent’anni la Provincia rivolge agli studenti delle scuole superiori (5000 studenti coinvolti solo l’anno scorso) e, con il progetto del Tavolo Sicurezza Stradale, ai cittadini di tutte le età, stiano cominciando a dare qualche risultato. C’è ancora molto da lavorare e continueremo a farlo, proseguendo la sinergia con le Istituzioni e le Forze dell’Ordine”.

“Massima attenzione alla guida” sottolinea il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti.“I dati a nostra disposizione, la cui raccolta può oggi avvenire praticamente in tempo reale grazie al portale realizzato in collaborazione con la Provincia di Treviso, dimostrano come la maggior parte dei sinistri stradali avvenga a causa di distrazioni e leggerezze che spesso si rivelano fatali. Occorre perciò insistere sull’importanza di rispettare pienamente le previsioni del Codice della Strada, andando a prevenire, anche attraverso controlli coordinati sempre più mirati, quei comportamenti che rappresentano un evidente fattore di rischio per tutti gli utenti della strada”.

“Nel 2023 sono state attivate sul territorio 4130 pattuglie, di cui 1200 lungo la viabilità ordinaria – spiega Simone Morello, Comandante della Polizia Stradale - le pattuglie hanno controllato 22.400 conducenti, 20.500 veicoli, il 28% è stato sottoposto a controllo etilometrico, ovvero 6330 conducenti, di questi il 5% è risultato positivo e quindi in stato di alterazione per alcol o droga, un aumento nel 2023 del 16% rispetto al 2022. Le infrazioni sono diminuite del 3%, ma sono risultate in aumento le infrazioni che attengono alle basilari norme di comportamento, sia per quanto riguarda la velocità, con la guida pericolosa aumentata del 52% e il mancato utilizzo delle cinture, precisamente 3126 le violazioni di questo genere rilevate l’anno scorso”.

Le parole del Col. Massimo Ribaudo, Comandante dell’Arma dei Carabinieri provinciale: “L'impegno dell'Arma dei Carabinieri nel settore della sicurezza stradale in provincia di Treviso è crescente negli ultimi anni, basti pensare che i rilievi di sinistri stradali con persone decedute o ferite operati dalle pattuglie dell'Arma sono aumentati del 10% nel 2023 rispetto al 2022 e il 34% di tale attività su strada è stata svolta dai Carabinieri nei soli fine settimana"

“Sono stati 870 interventi dei Vigili del Fuoco nel 2023, di cui 111 con persone ferite o decedute – ricorda Giuseppe Costa, Comandante dei Vigili del Fuoco – questi numeri si traducono in un grande lavoro per districare dalle lamiere le persone coinvolte negli incidenti stradali. È fondamentale lavorare sulla formazione e sull’addestramento del personale dei Vigili, anche sulla scorta dei nuovi carburanti, i quali incidono di più sui tempi e ci richiedono maggiore tempestività d’intervento”.

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